L’ispirazione è come un fulmine che squarcia il cielo.

Non so perché oggi, primo maggio, festa dei lavoratori, mi è venuto in mente di scrivere e far pubblicare il mio pensiero sull’amore, su chi lo incontra in tarda età e su chi nel proprio percorso di vita si è illuso di averlo incontrato prima e poi ha capito che quello non era amore vero. Lo so, la festa dei lavoratori non c’entra nulla con questa mia strana ispirazione, ma forse, chissà, anche il cielo plumbeo e la pioggia che finalmente scende copiosa, hanno fatto in modo di suggerirmi questa strana ispirazione. E poi cos’è l’ispirazione, se non il fulmine che squarcia il cielo all’improvviso? Chissà! Dunque, dicevamo l’amore. Riflettere su ciò che nella vita è forse la cosa più preziosa e anche misteriosa, non è mai inutile. Ciascuno di noi può dare un suo significato a questo termine che poi è il senso unico della vita, il motore che ci fa correre talora senza freni inibitori, le ali che ci fanno volare in alto verso il cielo e sollevarci da terra. E ci sono storie che durano nel tempo, altre che si fermano all’innamoramento e altre ancora che non vengono corrisposte. Nel rapporto a due, infatti, è importante che l’amore sia inteso attraverso l’idem sentire, altrimenti diventa una sofferenza per chi prova e chi no. Bello, invece, quando ci si unisce l’un l’altro con lo stesso sentimento. Il mondo e la vita stessa ti appaiono diversi. Sì, perché in due si dà maggiore forza per affrontarli in maniera adeguata. Ma, chissà perché oggi ho pensato a questo tema universale. Nulla di nuovo all’orizzonte, nulla che sappia di notizia vera e si identifichi nella comunicazione giornalistica, intesa nel senso più stretto del suo significato. Semplicemente una riflessione di ciò che siamo. E intanto fuori piove a dirotto…..

Salvino Cavallaro

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